Predappio

La Rocca di Predappio Alta è piccola, ma si è rivelata inespugnabile. Sorta intorno al IX-X secolo, ad opera di feudatari locali – come altri castelli dei dintorni, ad esempio, Rocca delle Caminate e Rocca d’Elmici – nel 909 apparteneva alla nobile famiglia forlivese dei Calboli, che la dotarono di struttura difensiva.

Nel 1471 Pino Ordelaffi la ampliò e fortificò rendendola balaurdo imprendibile. E infatti, nel corso dei secoli nessun nemico è riuscito a conquistarla, e anche per questo è riuscita a conservare quasi intatta la sua fisionomia. Sicuramente ha contribuito anche la posizione elevata e difficile da raggiungere, su una vetta rocciosa fatta di puddinga, un conglomerato naturale di ciottoli e cemento siliceo calcareo, che deve il suo nome proprio al ‘pudding’ inglese. I romagnoli la chiamano più sbrigativamente ‘prè’ (pietra) e proprio da qui deriva il nome di Predappio.

Protetta da un’imponente cinta muraria e dotata di imponenti torrioni circolari, ma priva di merlatura (che però appariva nei disegni antichi), la fortezza domina il piccolo borgo di Predappio Alta. È aperta al pubblico solo in occasione di eventi particolari, ma vale la pena visitarla. Si entra al suo interno da una piccola porta d’ingresso, che probabilmente nel passato era preceduta da un ponte levatoio. Pochi dei locali interni sono visitabili, ma vale la pena vedere il piccolo giardino, dove durante l’estate si svolgono concerti e spettacoli.

Guardandosi intorno si può osservare come la struttura sia interamente integrata nella roccia del basamento, tanto che in diversi punti sostituisce la costruzione. Da un balconcino panoramico, invece, si può ammirare la sottostante valle. Una serie di scalette di legno si inerpica lungo il triplice terrazzamento e permette di raggiungere il camminamento di ronda, che corre fra il primo e il secondo torrione. Su di esso è stato ricavato un altro terrazzo panoramico che si affaccia sulla piazza del paese.

Predappio Casa natale Mussolini

Edificio di modesta fattura, realizzata con grossi sassi e pietre “spungone”. Qui nacque Benito Mussolini il 29 luglio del 1883. Da oltre 20 anni è utilizzata come sede espositiva ed ospita annualmente mostre legate alla storia di Predappio.

Predappio Cimitero e Chiesa di San Cassiano

Da piccolo cimitero di campagna, fu oggetto di un importante ampliamento per volere del Duce. All’interno del cimitero si trova infatti la tomba della famiglia Mussolini. La pieve risale al 1001. Gravemente danneggiata da un terremoto nel XVII
secolo, fu sottoposta ad un profondo rifacimento baroccheggiante e nuovamente consacrata nel 1643. L’ultimo rifacimento, iniziato nel 1930, ha ridato alla chiesa il profilo romanico. All’interno si segnalano i due altari, il fonte battesimale ed un crocifisso, posto sull’altare maggiore, che risulta essere di un allievo del Beato Angelico. La parte più antica della chiesa è però la cripta, forse di origine bizantina.

Predappio Museo Urbano

La vicenda della fondazione di Predappio, che si snoda fra il 1925 e il 1942, contiene i principali temi della riflessione sull’architettura italiana dei primi decenni del Novecento: la pianificazione delle infrastrutture, i concorsi nazionali di architettura, la polemica tradizionalisti – razionalisti, la monumentalità. Gli edifici firmati da alcuni dei più importanti architetti, protagonisti nell’Italia dell’epoca, quali Gustavo Giovannoni, Cesare Bazzani, Florestano di Fausto e Cesare Valle, oltre a Armando Fuzzi e Enrico De Angeli, costituiscono nella “città progettata” di Predappio la testimonianza di un vero e proprio museo urbano.

Predappio Asilo Oratorio di Santa Rosa

La posa della prima pietra risale al 1925 e inizialmente doveva fungere da chiesa parrocchiale. Venne poi edificato un asilo con annesso oratorio. Ospita diverse opere d’arte di rilievo: nel refettorio la “Madonna del Fascio” un grande pannello di ceramica azulejos e nella chiesa la “Madonna del Libro” dipinto di un artista toscano vicino alla scuola di Raffaello.

Predappio Palazzo Varano

Attuale sede comunale, in posizione dominante rispetto alla piazza Sant’Antonio, ha origini antiche, fu ampiamente trasformato tra il 1926 e il 1927 dall’architetto Florestano Di Fausto. Di particolare interesse il lampadario della sala del consiglio, realizzato dalla ditta Venini di Murano.

Predappio Chiesa di Sant'Antonio

Progettata dall’architetto Cesare Bazzani, domina la piazza e funge da fondale del viale principale. Ospita opere di particolare pregio come le formelle in basso rilievo di bronzo che coronano il portale d’ingresso. All’interno è conservata una reliquia, la sacra spina della corona di Cristo, che pone questa chiesa in una posizione di “privilegio religioso”.